Marco Bellocchio al Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo

Sarà il direttore didattico della sede Sicilia della scuola nazionale di cinema, Roberto Andò, nell’ambito degli incontri “Leggere il reale”,  ad accogliere e dialogare con Marco Bellocchio sul suo metodo di lavoro, in cui si mescolano elementi reali con la finzione.

C’è grande attesa per la masterclass di uno dei più grandi registi del panorama internazionale, in sala bianca, al Padiglione 4 dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, fino a esaurimento posti, parte dei quali saranno occupati anche dagli studenti universitari dell’Ersu; verranno proiettati i suoi lavori,  anche quelli meno noti, che faranno ripercorrere i momenti più significativi della carriera di questo grande regista,  il cui ultimo lavoro, “Fasi bei sogni”, tratto dal romanzo di Massimo Gramellini e interpretato da Valerio Mastrandrea, è stato presentato nella scorsa edizione del festival di Cannes.

 

Il settantottene di Piacenza Marco Bellocchio, ha ottenuto i più importanti riconoscimenti della settima arte: Leone d’argento al Festival di Venezia 1967 per il film La Cina è vicina; David di Donatello nel 1980 per la regia di Salto nel vuoto;  nel 2010 per il film: Vincere e nel 2014 premio alla carriera. Con il film La condanna si è aggiudicato, nel 1991, al Festival di Berlino, l’Orso d’Oro.

 

Bellocchio, ricorderà assieme ad Andò, i suoi esordi al Centro Sperimentale di Cinematografia di via Tuscolana a Roma dove cominciò la sua ricchissima carriera da regista di cortometraggi, fiction e documentari. Il suo primo film: “I Pugni in tasca”, fu presentato alla Mostra di Venezia come produzione indipendente. Firmò uno dei  capolavori  di cinema e giornalismo nel 1972: “Sbatti il mostro in prima pagina”, scritto assieme a Goffredo Fofi, con quello straordinario attore protagonista che fu Gian Maria Volontè.

 

Non sono mancati gli impegni sociali “Nel nome del padre”, con gli sceneggiatori Rulli e Petraglia prese a cuore il dramma dei malati mentali, realizzando il bellissimo documentario “Matti da slegare”, (1975), dove cercò, con grande rispettosità, di mostrare l’erroneità dei metodi educativi nei manicomi.

 

Sul grande schermo del centro sperimentale durante la masterclass scorreranno  frammenti di “ Vincere”del 2009, dove  Bellocchio racconta la drammatica esistenza di Ida Dalser, la prima moglie di Benito Mussolini, amata, rifiutata e tenuta nascosta fino alla morte in manicomio. Bellocchio racconterà anche la genesi dell’opera “Bella addormentata”  presentata nel 2012 alla Mostra del Cinema, ispirata alla vicenda di Eluana Englaro e quindi “Sangue del mio sangue”,  presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2015.

 

Per informazioni: Centro Sperimentale di Cinematografia – Palermo 091.7099107

 

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